Classificazione dei vini: un sistema per garantire qualità e identità

 In Passione e Territorio

La classificazione dei vini rappresenta uno strumento essenziale per valorizzare l’enorme patrimonio enologico italiano. Dal vino da tavola al prestigioso D.O.C.G., ogni categoria ha un proprio ruolo

La classificazione dei vini è un sistema che stabilisce regole precise per definire la qualità, la provenienza e le caratteristiche dei prodotti vinicoli. Questo sistema è basato su disciplinari di produzione che determinano, tra gli altri aspetti, i vitigni utilizzati, le zone di coltivazione e i metodi di vinificazione. Lo scopo è valorizzare il legame tra il vino e il suo territorio di origine, offrendo ai consumatori garanzie di qualità e autenticità. In Italia, uno dei principali paesi produttori di vino al mondo, la classificazione segue una gerarchia suddivisa in quattro categorie principali: Vini da Tavola, I.G.T., D.O.C. e D.O.C.G.

Vini da Tavola (VDT)

I vini da tavola rappresentano la base della classificazione e non sono legati a un’area geografica specifica. Possono essere prodotti con uve provenienti da territori diversi e non sono soggetti a regolamenti rigorosi. In etichetta, non è possibile indicare né il vitigno utilizzato né l’annata di produzione, poiché questi vini non seguono un disciplinare.

Nonostante siano considerati la categoria più generica, i vini da tavola possono comunque offrire una buona qualità e rappresentano una scelta versatile per il consumo quotidiano. La loro produzione è spesso meno costosa, e ciò li rende accessibili a un pubblico ampio.

Vini I.G.T. (Indicazione Geografica Tipica)

I vini a Indicazione Geografica Tipica sono una categoria che comincia a valorizzare il legame con il territorio. Devono essere prodotti con uve raccolte almeno per l’85% nella zona geografica indicata. È consentito indicare il vitigno in etichetta, anche se non è obbligatorio.

Questa classificazione rappresenta un compromesso tra tradizione e libertà produttiva, consentendo ai produttori di sperimentare nuove tecniche o mescolanze di vitigni senza rinunciare alla qualità. I vini I.G.T. possono essere venduti in bottiglia, ma anche sfusi o in damigiane, a seconda delle scelte commerciali del produttore.

Vini D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata)

I vini D.O.C. costituiscono un livello superiore nella classificazione, poiché devono rispettare un disciplinare ben definito che regola ogni aspetto della produzione. La denominazione di origine controllata è concessa solo a quei vini prodotti in una zona specifica, utilizzando vitigni iscritti in un apposito albo e seguendo rese per ettaro e metodi di produzione prestabiliti.

Un vino D.O.C. deve superare un’analisi chimico-fisica e organolettica, condotta da esperti. Questi controlli garantiscono che il prodotto finale rispecchi gli standard di qualità stabiliti. I vini D.O.C. vengono generalmente confezionati in bottiglia, anche se è consentita la vendita sfusa o in damigiane.

In riferimento alla denominazione di origine controllata, nel Monferrato ovadese abbiamo il Dolcetto di Ovada D.O.C.

Vini D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita)

I vini D.O.C.G. rappresentano l’eccellenza nella classificazione dei vini italiani. Questa denominazione è riservata ai prodotti che hanno dimostrato qualità superiore e un forte legame con il territorio di origine.

Prima dell’imbottigliamento, i vini D.O.C.G. devono superare rigidi controlli. Una volta approvati, le bottiglie vengono contrassegnate con le fascette di Stato, che rappresentano un sigillo di autenticità e qualità. Questo sistema rende i vini D.O.C.G. un simbolo di prestigio e tradizione.

In riferimento alla denominazione di origine controllata e garantita, nel Monferrato ovadese abbiamo l’Ovada D.O.C.G.

Classificazione europea: DOP e IGP

Con il Regolamento europeo CE 479/2008, la classificazione dei vini si è allineata agli standard comunitari, introducendo le denominazioni DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta).

  • I vini DOP corrispondono alle categorie italiane D.O.C. e D.O.C.G., identificando quei prodotti che vantano un legame stretto con il territorio e rispettano disciplinari precisi.
  • I vini IGP, invece, sono l’equivalente dei vini I.G.T., con una maggiore flessibilità nei disciplinari pur mantenendo un forte legame con l’area di produzione.

Questa classificazione europea ha l’obiettivo di armonizzare le denominazioni, facilitando il riconoscimento e la protezione dei vini a livello internazionale.

L’importanza del territorio e del disciplinare

Alla base della classificazione dei vini vi è il ruolo fondamentale del territorio. Ogni vino classificato riflette le caratteristiche uniche della zona di produzione, dal suolo al clima, passando per le tecniche di coltivazione e vinificazione tramandate nel tempo.

Il disciplinare di produzione stabilisce regole chiare per garantire che il vino rispetti queste caratteristiche. Vitigni, rese per ettaro, metodi di affinamento e analisi sensoriali sono solo alcune delle norme che assicurano al consumatore un prodotto di qualità e identità ben definite.

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