Dolcetto di Ovada DOC | Tradizione e carattere in un calice
Il Dolcetto di Ovada DOC è un vino che esprime al meglio le potenzialità del Monferrato, unendo tradizione e identità territoriale. La sua versatilità lo rende ideale per ogni occasione, grazie a un gusto armonico e avvolgente
Il Dolcetto di Ovada DOC è un vino rosso che incarna la tradizione e l’identità del territorio dell’Ovadese, nel cuore del Monferrato. Prodotto con uve Dolcetto, questo vino si distingue per la sua versatilità e la sua spiccata personalità, offrendo un perfetto equilibrio tra struttura, freschezza e morbidezza.
Grazie alle sue caratteristiche, il Dolcetto di Ovada DOC è una scelta ideale per chi desidera scoprire il patrimonio enologico di questa terra straordinaria. Grazie al terroir unico, influenzato dal vento marino e dai suoli collinari, questo vino continua a essere una delle eccellenze più apprezzate del Piemonte.
Caratteristiche del vino
Il Dolcetto di Ovada si presenta con un colore rosso rubino intenso, spesso con riflessi violacei nelle versioni più giovani. Il profumo è vinoso, con note caratteristiche di frutti rossi, tra cui ciliegia e prugna, accompagnate da sfumature floreali e mandorlate.
Al palato, questo vino si distingue per il suo gusto asciutto e armonico, con tannini morbidi e un’acidità contenuta, che ne garantisce un’ottima bevibilità. Il titolo alcolometrico minimo è 11,5% vol, una gradazione che ne esalta la freschezza senza appesantirlo. Grazie a queste peculiarità, questo vino è perfetto per un consumo quotidiano, mantenendo comunque una struttura capace di sostenere piatti ricchi di sapore.
Zona di produzione
La produzione del Dolcetto di Ovada DOC è circoscritta a 22 comuni dell’Alto Monferrato, situati nella provincia di Alessandria. Il territorio, caratterizzato da dolci colline e suoli prevalentemente argillosi, calcarei e tufacei, offre condizioni ideali per la coltivazione del Dolcetto.
I comuni compresi nella denominazione sono: Ovada, Belforte Monferrato, Bosio, Capriata d’Orba, Carpeneto, Casaleggio Boiro, Cassinelle, Castelletto d’Orba, Cremolino, Lerma, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Mornese, Morsasco, Parodi Ligure, Prasco, Rocca Grimalda, San Cristoforo, Silvano d’Orba, Tagliolo Monferrato e Trisobbio.
Questa zona, caratterizzata da un microclima favorevole e da una posizione strategica tra Piemonte e Liguria, permette di ottenere uve di alta qualità, che danno vita a un vino equilibrato, espressivo e profondamente legato al territorio.
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Disciplinare di produzione Dolcetto di Ovada DOC
Il disciplinare di questo vino impone regole precise per assicurare la qualità del vino e il rispetto della tradizione. L’uva deve provenire esclusivamente da vigneti con composizione ampelografica al 100% Dolcetto, sebbene sia consentita la presenza fino al 3% di vitigni non aromatici autorizzati dalla Regione Piemonte.
Le rese massime per ettaro sono limitate a 80 quintali, ma possono variare in base alle condizioni climatiche dell’annata. Il processo di vinificazione deve avvenire nelle province di Alessandria, Asti, Cuneo, Torino, Genova e Savona, e la resa massima dell’uva in vino non deve superare il 70%.
Il Dolcetto di Ovada DOC, a differenza della versione Ovada DOCG, non ha obblighi di invecchiamento specifici, risultando quindi un vino più immediato e accessibile, perfetto da bere giovane.
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Abbinamenti con la cucina piemontese
Grazie alla sua struttura equilibrata e alla morbidezza dei tannini, il Dolcetto di Ovada DOC è particolarmente indicato per accompagnare piatti tipici piemontesi e dell’Alto Monferrato. Tra gli abbinamenti più riusciti, spiccano:
- Agnolotti del plin, piccoli ravioli ripieni di carne, conditi con sugo d’arrosto o burro e salvia.
- Bagna cauda, la tradizionale salsa calda a base di aglio e acciughe, servita con verdure di stagione.
- Brasato al Dolcetto, piatto simbolo della cucina piemontese, dove la carne viene cotta lentamente nel vino rosso.
- Formaggi stagionati, come il Castelmagno o la Toma piemontese, che esaltano la complessità del vino.
La versatilità del Dolcetto di Ovada lo rende inoltre adatto a piatti più semplici della tradizione contadina, come zuppe di legumi o torte salate a base di verdure e formaggi.
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L’influenza del vento marino
Uno degli elementi distintivi che caratterizzano il terroir dell’Ovadese è l’influenza del vento marino proveniente dal Mar Ligure. Questa brezza, che risale lungo le valli dell’Appennino fino alle colline dell’Alto Monferrato, gioca un ruolo fondamentale nella viticoltura locale.
Il vento aiuta a mitigare le temperature estive, evitando stress idrico e favorendo una maturazione più equilibrata delle uve. Inoltre, contribuisce a mantenere i vigneti asciutti, riducendo il rischio di malattie fungine e permettendo una coltivazione più naturale. Questo elemento rende il Dolcetto di Ovada DOC un vino di grande finezza, con aromi più intensi e una maggiore espressione del terroir.
Differenza tra Dolcetto di Ovada DOC e Ovada DOCG
Sebbene i due vini condividano la stessa area di produzione e la stessa base ampelografica, il Dolcetto di Ovada DOC e l’Ovada DOCG presentano differenze significative.
Il Dolcetto di Ovada DOC è un vino più immediato, pensato per essere consumato giovane, con una freschezza e una bevibilità che lo rendono perfetto per accompagnare i pasti quotidiani. L’Ovada DOCG, invece, segue un disciplinare più rigido, con rese più basse e un periodo di affinamento obbligatorio di almeno 12 mesi, che nella versione Riserva arriva a 24 mesi con passaggio in legno.
Queste differenze si riflettono nel profilo organolettico: il Dolcetto di Ovada DOC è più fresco e fruttato, mentre l’Ovada DOCG è più strutturato e complesso, con una maggiore capacità di invecchiamento.